Responsabilità amministrativa e licenziamento di un pubblico dipendente per la vincita di un concorso a seguito di false dichiarazioni.
Corte dei Conti Sezione Lazio, sentenza 330 del 2016.
La Procura presso la Corte di Conti conveniva in giudizio un ex collaboratore tecnico dell’Agenzia ENEA per il danno erariale prodotto per la condotta dolosa in occasione della sua assunzione. L'interessato aveva partecipato al concorso per il reclutamento di personale di area tecnica: il bando prevedeva anche il possesso di una pregressa esperienza professionale. Nella domanda di concorso, l'interessato aveva dichiarato di essere in possesso di tale esperienza. Si svelava, in seguito, che la documentazione esibita era menzognera: l’esperienza professionale effettivamente svolta non aveva raggiunto il periodo richiesto. Il lavoratore era stato, quindi, licenziato senza preavviso.
La Procura contabile contestava un danno erariale pari al 10% delle retribuzioni percepite nel quadriennio di durata del rapporto lavorativo, desumibile dalla compromessa qualità tecnica dell’opera fornita all’Amministrazione determinato dalla mancanza dell’esperienza professionale richiesta dal bando.
Secondo la Corte dei Conti rileva la specifica volontà del lavoratore di dichiarare elementi oggettivi non veritieri inducendo in errore l’Amministrazione.
Ciò sarebbe sufficiente per affermare che tutta l’attività lavorativa fornita sia stata di grado inferiore a quella richiesta tale da non poter giustificare alcuna compensazione con l’utilità conseguita in quanto questa è possibile trarre soltanto da un’attività generica ma non quando è stata richiesta nel bando di concorso una particolare qualificazione professionale.
La Corte dei Conti ha ritenuto che il fatto oggettivo dell’evidente difformità tra quanto dichiarato all’Amministrazione e la reale esperienza maturata prima dell’assunzione è sufficiente per accertare la responsabilità dell’evento dannoso prodotto.
La prestazione fornita, proprio perché priva di questa esperienza professionale pregressa, non è stata di livello qualitativo conforme a quella richiesta: l'Amministrazione si è dovuta accontentare di qualcosa di meno rispetto a quanto avrebbe potuto conseguire da altro candidato alla selezione in possesso integrale del requisito richiesto.
La Corte dei Conti ha condannato l'interessato al pagamento in favore dell’Agenzia ENEA della somma di euro 8.000 oltre interessi e spese legali.
23 febbraio 2017