La Regione Campania svilisce le mansioni di una sua dipendente: condannata per demansionamento
Tribunale di Santa Maria C.V., sentenza n. 6005 del 2013.
Un numero di pratiche e di incarichi affidatole sempre minori, un sostanziale svuotamento delle mansioni e l'isolamento personale nel contesto dell'ufficio provinciale della Regione Campania: è questo il senso del demansionamento del quale una lavoratrice ha sofferto e che le è stato riconosciuto dopo oltre 10 anni.
Il Giudice del lavoro presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato la Regione Campania a rimborsare la signora con una ragguardevole somma di denaro per il danno biologico subito.
"Questa sentenza”, secondo l'avvocato Domenico Carozza, che ha seguito il caso, “segue un percorso avviato con la Funzione Pubblica CISL di Caserta e conclusosi con pronunce favorevoli sul riconoscimento delle cause di servizio, in virtù del quale sono state promosse altre azioni legali contro l'INAIL, su fattispecie simili, per il riconoscimento della malattia professionale e sulle quali confidiamo in esiti altrettanto positivi".
Secondo Carmine Lettieri, segretario provinciale FP CISL di Terra di Lavoro, "vicende di demansionamento sono sempre più riconosciute anche nel settore pubblico e si pone con forza, perciò, il tema di un confronto e di una verifica dei rapporti di lavoro nel settore per porre rimedio a un fenomeno che non fa certo onore a enti e istituzioni pubbliche".
09/12/2013