La pensione di reversibilità del superstite decorre dal mese successivo alla data del decesso del genitore.
Corte di Cassazione, sentenza 18400 del 2022.
La Corte d'appello di Bari, in parziale riforma della pronuncia del Tribunale, ha riconosciuto il diritto alla pensione di reversibilità in capo ad un cittadino, diritto proveniente dalla madre deceduta, di cui l’interessato era convivente a carico perché inabile ad ogni proficuo lavoro e, pertanto, privo di reddito, con decorrenza dalla data di presentazione della domanda amministrativa.
L’interessato ha promosso ricorso per cassazione denunciando violazione e falsa applicazione del D.Lgs. 39/1945. Il beneficiario ha sostenuto di avere diritto al riconoscimento della pensione di reversibilità con decorrenza precedente dal mese successivo al decesso della madre e non già, come erroneamente ritenuto dalla Corte d'appello, dalla data della domanda amministrativa.
La Suprema Corte ha accolto il ricorso.
In caso di decesso del pensionato, il figlio maggiorenne inabile a carico del defunto ha diritto di ottenere dall'Inps l'attribuzione della pensione di reversibilità quale superstite con decorrenza dal mese successivo alla data del decesso del de cuius, senza che assuma rilievo la data di presentazione della domanda amministrativa diretta alla concessione del beneficio.
Applicando questi principi al caso affrontato, la Corte di Cassazione ha disposto la condanna dell'INPS al pagamento della pensione di reversibilità ai superstiti in favore dell’interessato con decorrenza dal primo giorno del mese successivo al decesso della madre.
24 novembre 2022