Diritto alle differenze economiche se il pubblico dipendente svolge mansioni superiori: vale la qualità, non soltanto quantità e frequenza
Tribunale di Santa Maria CV, sentenza 3370 del 2014.
Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha riconosciuto a un dipendente pubblico il diritto alle differenze economiche dovute allo svolgimento, per dieci anni, di mansioni superiori a quelle del suo inquadramento contrattuale.
La domanda di riconoscimento di avere svolto mansioni riconducibili al livello superiore, e quindi della retribuzione maggiore, proposta da un iscritto FP Cisl della Provincia di Caserta, è stata seguita dal legale della Federazione sindacale, il giuslavorista Domenico Carozza.
Il giudice ha accolto il ricorso secondo cui il dipendente dello stabilimento militare “Pirotecnico” di Capua ha svolto, per circa dieci anni, mansioni prevalentemente superiori, per qualità e quantità, a quelle dovute e riconosciutogli il pagamento della differenza retributiva, pari a quasi 20.000 euro, nonché gli automatici vantaggi contributivi.
Il segretario della FP Cisl Carmine Lettieri ha commentato la sentenza evidenziandone il valore “sia sul piano dell’affermazione di un diritto fondamentale per i dipendenti pubblici che per la sua incidenza economica, in tempi di crisi e di depauperamento dovuto al blocco della contrattazione collettiva che dura da cinque anni”.
L’avvocato Carozza ha aggiunto e sottolineato che “la sentenza introduce una importante novità perché riconosce lo svolgimento prevalente di mansioni superiori sulla base di un criterio qualitativo, ovvero quando tali mansioni richiedono un alto grado di specializzazione, pur se con scarsa frequenza”.
14/07/2014